Parte l’Ape volontaria, da oggi le prime domande all’Inps

Potranno partire oggi le prime domande di certificazione all’Inps per accedere all’Ape volontaria, il “prestito finanziario con garanzia pensionistica” che consentirà a chi avrà almeno 63 anni nel 2018 (o almeno 63 anni e 5 mesi nel 2019) di uscire in anticipo dal lavoro. Oggi l’Inps illustrerà la circolare che darà ufficialmente il via libera alle prime domande e presenterà il simulatore sui costi del prestito che potrà orientare le scelte delle persone sulla convenienza dell’Ape, sugli importi da chiedere e sulla durata del prestito.

Ecco in sintesi chi potrà chiedere l’Ape volontaria e quali saranno i costi della misura sperimentale valida fino al 2019.

NATI ENTRO IL 1955 PER IL 2018, ENTRO 31 LUGLIO 1956 PER IL 2019: Possono chiedere l’Ape i lavoratori con almeno 63 anni e siano distanti non oltre 3 anni e sette mesi dalla pensione di vecchiaia purché abbiano maturato almeno 20 anni di contributi. Il requisito anagrafico minimo sale a 63 anni e cinque mesi nel 2019 dato che cresce di cinque mesi l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia (arrivando a 67 anni). La pensione certificata dall’Inps al netto della rata di ammortamento corrispondente all’Ape richiesta, deve essere pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo (quindi nel 2018 a 710,388 euro al mese). Non possono ottenere l’Ape coloro che hanno già maturato il diritto alla pensione.

INPS CERTIFICA DIRITTO AD APE E COMUNICA IMPORTO MINIMO E MASSIMO OTTENIBILE: il minimo che si può ottenere è 150 euro mensili per sei mesi. L’importo massimo non può superare il 75% del trattamento pensionistico mensile nel caso l’erogazione dell’Ape richiesta sia superiore a tre anni; l’80% se la durata del prestito è tra i 24 e i 36 mesi, l’85% se la durata è tra 12 e 24 mesi e il 90% se è inferiore a 12 mesi. Il prestito viene erogato su 12 rate mensili, senza tredicesima.

IL PRESTITO SI RESTITUISCE IN 20 ANNI CON UNA DECURTAZIONE DELLA PENSIONE: le rate sono mensili (nel complesso 240) ed è esclusa la tredicesima che quindi non ha la decurtazione. Per ottenere il prestito la rata di ammortamento mensile, sommata ad eventuali rate per prestiti ancora aperti, non deve superare il 30% del trattamento pensionistico (al netto di eventuali rate per debiti erariali e di eventuali assegni divorzili o di mantenimento dei figli).

DOMANDA ALL’INPS CON SPID: si sceglie l’istituto finanziatore del prestito e l’assicurazione che farà un contratto contro il rischio di premorienza e si fa domanda di Ape contestualmente alla richiesta per la pensione di vecchiaia. Nella domanda il lavoratore indicherà la quota di Ape chiesta e se vorrà o meno accedere al finanziamento supplementare per avere l’Ape fino all’effettiva età di pensionamento qualora nella fase di erogazione del prestito intervenga l’adeguamento dei requisiti pensionistici. La domanda viene trasmessa all’ente finanziatore che può rigettarla.

POSSIBILE ESTINZIONE ANTICIPATA PRESTITO: e’ possibile l’estinzione anticipata del prestito o l’estinzione parziale con la definizione di una nuova rata di ammortamento.

COSTI: la trattenuta sulla pensione tiene conto del capitale, del tasso di interesse, del costo del premio assicurativo contro il rischio di premorienza e del fondo di garanzia e sarà pari a circa il 4,6% annuo. L’incidenza dei costi effettivi (esclusa la restituzione dell’Ape ricevuta) per un prestito di 12 mesi è dell’1,6% circa. E’ riconosciuto un creduto di imposta annua nella misura del 50% degli interessi sul finanziamento e dei premi assicurativi per la copertura del rischio di premorienza. L’Ape, essendo in pratica un prestito, è esente da tasse e contributi.

(Fonte: ANSA)

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