Gli asili nido, gli amministratori di condominio e gli enti e casse con finalità
assistenziali possono effettuare l’invio dei dati per l’elaborazione della dichiarazione
precompilata fino al 9 marzo anziché fino al 28 febbraio. Sempre al 9 marzo slitta il
termine entro cui i contribuenti possono esercitare la propria opposizione all’utilizzo, ai
fini dell’elaborazione della dichiarazione precompilata, delle spese sostenute nel 2017
relativamente alle rette per la frequenza degli asili nido.
Il nuovo termine, fissato con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate,
d’intesa con il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, è stato individuato
per venire incontro alle esigenze manifestate dalle associazioni di categoria
rappresentative dei soggetti obbligati alla trasmissione e non comprometterà la
tempistica per l’elaborazione della dichiarazione precompilata.
Quali sono i dati interessati – Entro il 9 marzo, gli asili nido devono trasmettere
telematicamente alle Entrate una comunicazione con le informazioni relative alle spese
sostenute dai genitori, e a eventuali rimborsi, avvenuti nell’anno precedente per ciascun
figlio in relazione al pagamento di rette di frequenza e per i servizi formativi infantili.
Gli amministratori di condominio devono, a loro volta, inviare i dati relativi alle spese
di ristrutturazione edilizia e risparmio energetico effettuati sulle parti comuni,
utilizzando le nuove specifiche tecniche che sono state adeguate alle disposizioni
normative in tema di cessione del credito e perfezionate rispetto allo scorso anno.
Infine, gli enti e le casse aventi esclusivamente fine assistenziale sono tenuti a
trasmettere le informazioni sui rimborsi delle spese sanitarie, utilizzando le nuove
specifiche tecniche, anch’esse perfezionate rispetto all’anno passato.
Per gli asili nido, più tempo ai genitori per opporsi alla comunicazione – Con il
Provvedimento di oggi, slitta al 9 marzo anche il termine, per i contribuenti che hanno
sostenuto spese per le rette relative alla frequenza degli asili nido, per decidere di non
rendere disponibili all’Agenzia delle Entrate i dati di queste spese, inclusi i relativi
rimborsi ricevuti, e di non farli inserire quindi nella propria dichiarazione precompilata.